lo so, lo so…
sembra un paradosso che un anarchico accetti di partecipare ad un progetto che esorti al voto…
ho sentito che alcuni anarchici, per non avere nessuna tentazione di voto, se ne andranno, dal giorno prima, a diverse centinaia di chilometri di distanza…
questa volta però non si delega qualcuno…
anzi…
si…
si da al comune la delega per gestirsi lo spazio…
però nel microcosmo vicentino è importante.
sottolineo il punto.
magari un giorno capirò meglio la situazione in una mia autobografia, soprattutto se, con il senno di poi, ho fatto bene.
ma…
c’è anche la spada di damocle, chiamata consiglio di stato, che potebbe vanificare l’effetto della votazione o comunque demotivare la gente ad andare a votare nei propri seggi e non raggiungere quindi il quorum…
quindi…
come sempre tutto parte da una serata in compagnia di persone interessanti.
come in tutte le serate, il numero di idee, cazzate, giochi di parole, si raccolgono a secchiate, ma poi… il difficile e riuscire a dare un seguito alle parole.
c’era chi voleva uno striscione per casa sua, che esoratasse a votare si alla consultazione…
allora ci si è messi a discutere sul consiglio di stato. ad un certo momento l’attivista F. ha tirato le somme riassumento il tutto con
la frase che riusciva ad incarnare le varie anime presenti, a comunicare con un gioco, un concetto fermo.con un lapidario "nessun consiglio dallo stato". c’è piaciuta e ha suscitatando l’approvazione unanime.
ma ciò non soddisfava completamente chi voleva uno striscione per votare si.
miss M. insistette con un: "ma dai, facciamo uno striscione per il si!"
e fu cosi che dissi:"non farò mai uno striscione con scritto -vota si-"
e anche questa volta l’attivista F. incarnò le diverse sensibilità proponendo:
"allora scriviamo… -si vota-!"
raccolse di nuovo un bell’applauso.
e così fu.
i coraggiosi abitanti sembrano non curarsi di quello che possano dire i passanti…
ma ciò di cui mi son voluto veramente sincerare è…
che nessuno dica che siano fatti male o non curati.
🙂
come diceva miss V. con l’accento tedesco :"stiile ès stiile"
per cui, sabato pomeriggio, invece di andare a una festa per il si che c’era in giro (di cui sentivo l’eco), sono rimasto a casa ad intossicarmi con le bombolette…
c’è chi, vedendo anche altre mie opere che stò producendo, l’ha già soprannominato, il mio periodo "oro" (che non so se dappertutto, ma qui lo si usa anche per dire che le cose vanno super bene)
il colore oro è retaggio del mio ultimo viaggio fiandrico.
c’ho messo un po’ perchè i contorni troppo sfumati fatti a bomboletta, non mi davano una buona leggibilità, per cui ho ripassato tutti i contorni con pennello ed acrilico. avevo pensato anche di usare i pennarelli, ma temevo che con una possibile pioggia si sarebbero sciolti e colati…
rendendo brutto lo striscione.
e quando una cosa è brutta, non mi piace.
la scelta è stata impegnativa ma mi ha anche ripagato per la passione, di cui sono contento, che mio padre mi ha trasmesso sulla calligrafia. per un’opera vista da diversi metri di distanza e per la, purtroppo, scarsità di tempo, comunque ha fatto un po’ la differenza…
ma comunque la vera prova del nove del calligrafo è…
la terribile "S"…
allora, domenica, invece di andare a trovare la modella A., in bicicletta, mi sono di nuovo messo a guardare la bella giornata di sole tra gli odori dello spray…
mi sono impegnato, e ammetto che c’ho messo intenzione nel voler dare una cura in più…
sempre tutto fatto alla buona e con solo un po’ di allegria in corpo…
per cui prima ho sistemato il telo sul piano di lavoro
ta! taa!
semplice, no?
come stendere una tovaglia!
🙂
la parte più "complicata" è stata quella di disegnare direttamente con lo scotch di carta le lettere che così vengono coperte.
per comodità/rapidità/voglia di giocare con i materiali, mi sono messo a fare tutto a occhio… cercando di fare una bella "S"…
🙂
poi sono andato giù di spray.
se si vuol fare una superfice omogenea…
non è una cosa semplice. per cui è meglio giocarsi la carta del caos per rendere un effetto più omogeneo anche se omogeneo non lo è (soprattutto quando scopri che le tre bombolette di nero sembravano ancora sufficentemente piene… non lo erano).
allora con un po’ di nero, un blu scuro, un blu, un azzurro e un azzurro chiaro, ho fatto questo:
poi… è stato il momento più bello, vedere apparire le lettere, una ad una mentre toglievo la mascherinatura, con tutte quelle grazie di scotch… erano venute esattamente come volevo… la stessa committente che guardava da dietro la finestra del poggiolo, al sicuro dall’aerosol di vernice mi fa: "ti stai facendo i complimenti da solo?!"
…sinceramente…
si!
🙂
poi, un’altra soddisfazione inaspettata…
il rosso maranello…
non è spento come il rosso fuoco, rosso traffico, o altri rossi il cui tappo della bomboletta sembra tanto bello, perchè le superfici rendono diversa la rifrazione e se assorbono o meno, c’è differenza nel risultato.
ma il rosso maranello, mi ha permesso di fare anche le ombre sfumate. non è servita una particolare precisione, perchè il colore tendeva ad essere solo una velatura, per cui quando andava sul bianco, diventa di un bel rosso maranello, 🙂 mentre dove non c’era lo scotch, diventa di un viola scuro (esattamente del colore dell’ombra verso il basso a sinistra della scritta "Si"). per cui la leggibilità ottima, dettata dai contorni netti, è data dalla prima mascherinatura, mentre con il rosso sono andato fuori da tutte le parti.
poi ho aggiunto a pennello, ed a occhio, anche il "logo" del no dal molin.
e così "nessun consiglio dallo stato / si vota" è stato appeso alla casa di questi pazzi…
ma le novità non sono finite qui!
su youtube, purtroppo non più su archive, c’è video ed audio dell’intervento di filogamo caoduro al festival del no dal molin!
vi lascio con le sue sagge parole…
baci.